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4 marzo 1943 (Live 2016) - Francesco De Gregori

free ringtone for iPhone & Android phones

@Iminathi
2,514
30 Sec
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@Hala
119
Bene, se mi dici che ci trovi anche dei fiori in questa storia, sono tuoi Ma è inutile cercarmi sotto il tavolo Ormai non ci sto più Ho preso qualche treno, qualche nave O qualche sogno, qualche tempo fa Ricordi che giocavo coi tuoi occhi nella stanza e ti chiamavo mia Ben oltre la coperta all'uncinetto, c'era il soffio della tua pazzia E allora la tua faccia vietnamita ricordava tutto quel che ho E adesso puoi richiuderti nel bagno a commentare le mie poesie Però stai attenta a tendermi la mano Perché il braccio non lo voglio più Mia madre è sempre lì che si nasconde dietro i muri e non si trova mai E i fiori nella vasca sono tutto quel che resta e quel che manca Tutto quel che hai E puoi chiamarmi ancora amore mio E qualche volta aspettami sul ponte, i miei amici sono tutti là Con lunghe sciarpe nere ed occhi chiari, hanno scelto la semplicità Se Luigi si sporge verso l'acqua sono solo fatti suoi E ancora mille volte, mille anni, ci scommetto, mi ringrazierai Per quel sorriso ladro e per i giochi, i mille giochi che sapevi già E ancora mi dirai che non vuoi essere cambiata, che ti piaci come sei Però non mi confondere con niente, con nessuno E vedrai niente e nessuno ti confonderà Nemmeno l'innocenza nei miei occhi C'è nè già meno di ieri, ma che male c'è Le navi di Pierino erano carta di giornale, eppure guarda, sono andate via Magari dove tu volevi andare ed io non ti ho portato mai Ma puoi chiamarmi ancora amore mio
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@Serena
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E qualcosa rimane Fra le pagine chiare e le pagine scure E cancello il tuo nome dalla mia facciata E confondo i miei alibi e le tue ragioni I miei alibi e le tue ragioni Chi mi ha fatto le carte Mi ha chiamato vincente, ma uno zingaro è un trucco E un futuro invadente, fossi stato un po' più giovane L'avrei distrutto con la fantasia L'avrei stracciato con la fantasia Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo E la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro, oh Ancora i tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo Li puoi nascondere o giocare come vuoi O farli rimanere buoni amici come noi Santa voglia di vivere E dolce Venere di Rimmel Come quando fuori pioveva e tu mi domandavi Se per caso avevo ancora quella foto In cui tu sorridevi e non guardavi Ed il vento passava Sul tuo collo di pelliccia e sulla tua persona E quando io, senza capire, ho detto sì Hai detto "È tutto quel che hai di me" È tutto quel che ho di te Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo E la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro, oh Ancora i tuoi quattro assi, bada bene, di un colore solo Li puoi nascondere o giocare con chi vuoi O farli rimanere buoni amici come noi
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@Derin
1,840
È come il giorno che cammina, Come la notte che si avvicina, Come due occhi che stanno a guardare, Da dietro una tenda e non si fanno notare. È come un albero nel deserto, Come un trucco non ancora scoperto, Come una cosa che era meglio non fare, Come il cadavere di una stella, sulla schiuma del mare. È fulmine, è grandine, è polvere, è siccità, Acqua che rompe l'argine e lascia una riga nera, Al primo piano della città. C'è qualcuno che bussa, baby, aspettavi qualcuno? Hai guardato di fuori, baby? E non ho visto nessuno. C'è qualcuno che bussa, baby, e muove la coda, C'è qualcosa che passa in questa stanza vuota. Come una sagoma sul pavimento, Come sabbia sotto il cemento, Come una magra malattia, Come il passato, in una fotografia. Come una terra che diventa straniera, Come un mattino che diventa sera, Sera di un giorno di festa, che diventa tempesta. Come un lungo saluto, Come un sorriso che dura un minuto, Come uno squarcio buttato al futuro, Come un'occhiata, al di là del muro. È venuto qualcuno, baby, che non si è presentato. È venuto lo stesso, baby, ma non era invitato. È venuto qualcuno, baby, che ci guarda e sta zitto, E c'è qualcosa che cambia sotto questo soffitto. È come un giorno che cammina, Anzi è come la notte che si trascina, Come una nuvola sulla coscienza, Come l'apocalisse, in un racconto di fantascienza. Come dal nocciolo di un'esplosione, Come dal chiuso di una nazione, Come dal coro di una cattedrale O dalla tana di un animale. Come dal buco di una chiave, Come dal ponte di un'astronave, Come io e te che stiamo a guardare Tutte queste cose, passare. C'è qualcuno che bussa, baby, aspettavi qualcuno? Ho guardato nel buio, baby, e non ho visto nessuno. Troppe volte zero, baby, non vuol dire uno, C'è qualcosa che brucia in tutto questo fumo
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@Yaren
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Il grasso si specchia in un filo di lama Il magro in un avanzo di cena L'uomo senz'anima è un'anima in pena In cerca di dignità Il saggio la cerca in un filo del prato Il ragazzo nell'ombra di un riflesso passato Il pover'uomo in un vetro dorato Sogna la dignità Hanno ucciso qualcuno la notte a Natale La dignità è stata la prima a scappare Io sono stato in giro, sono stato al mondo Dentro la notte a ritrovare il giorno Guardo in alto, guardo in là E guardo la strada che va Ai guardiani che incontro chiedo dove sarà Dov'è che abita la dignità Il cieco si libera dall'illusione E fruga negli angoli di una visione Va cercando nel buio la sua occasione Di dignità Sono andato alle nozze di Marylou Mi ha detto "È molto meglio non parlarci mai più" Potrei essere uccisa se dicessi in realtà Quello che penso della dignità Sono sceso nel pascolo degli avvoltoi Ho visto il tempo non cambiare mai Diavoli con la coda, angeli con le ali Nel buio sembravano uguali Venti che tagliano come rasoi Casa incendiata, debiti, nodi scorsoi Domando alla donna: "Ditemi voi Dov'è finita la dignità" L'alcolizzato con gli occhi bassi Dentro la stanza di specchi nascosti Si volta indietro, costi quello che costi Guardare in faccia la dignità Ho visto il principe al conservatorio Naso rifatto, occhiali d'avorio Voleva la mancia per dirti sul serio L'ultimo prezzo della dignità Tracce sulla sabbia, ruote di passaggio Sulla mando di un uomo i resti di un tatuaggio Figli della notte, figli del mezzogiorno Delle città di Frodo senza niente intorno Non ho più scampo, niente da indossare Su una barca in tempesta, in altalena sul mare Dovrei leggere un foglio in cui potrei trovare La soluzione della dignità L'uomo malato che aspetta la cura Rivede se stesso com'era E cerca nell'arte e nella letteratura La dignità L'inglese brancola nel futuro Nel vento gelido cerca lavoro Non ha indirizzi, non ha denaro E stringe i denti con dignità Mi hanno dato una foto, mi è venuto da ridere La dignità non si è mai fatta riprendere Sono stato in debito, sono stato in pari Sul cammino dei sogni e dei bocconi amari Così tante strade, quante cose in ballo Quanti vicoli ciechi, quanto fiato sul collo Mi domando se un giorno potrò mai trovarlo Il nascondiglio della dignità
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@Melisa
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L'uomo che cammina sui pezzi di vetro Dicono ha due anime e un sesso, di ramo duro il cuore E una luna e dei fuochi alle spalle, mentre balla e balla Sotto l'angolo retto di una stella Niente a che vedere col circo Né acrobata, né mangiatore di fuoco Piuttosto un santo a piedi nudi Quando vedi che non si taglia, già lo sai Ti potresti innamorare di lui Forse sei già innamorata di lui Cosa importa se ha vent'anni E nelle pieghe della mano Una linea che gira e lui risponde serio, "È mia" Sottintende la vita E la fine del discorso la conosci già Era acqua corrente un po' di tempo fa E ora si è fermata qua Non conosce paura, l'uomo che salta E vince sui vetri e spezza bottiglie, ride e sorride Perché ferirsi non è possibile Morire meno che mai e poi mai Insieme visitate la notte che dicono è due anime E un letto e un tetto di capanna utile e dolce Come ombrello teso tra la terra e il cielo Lui ti offre la sua ultima carta Il suo ultimo prezioso tentativo di stupire Quando dice, "È quattro giorni che ti amo Ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito" E non hai capito ancora come mai Gli hai lasciato in un minuto tutto quel che hai Però stai bene dove stai Però stai bene dove stai
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@Remas
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La storia siamo noi, nessuno si senta offeso Siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo La storia siamo noi, attenzione Nessuno si senta escluso La storia siamo noi Siamo noi queste onde nel mare Questo rumore che rompe il silenzio Questo silenzio così duro da masticare E poi ti dicono, "Tutti sono uguali" "Tutti rubano nella stessa maniera" Ma è solo un modo per convincerti A restare chiuso dentro casa quando viene la sera Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone La storia entra dentro le stanze, le brucia La storia dà torto o dà ragione La storia siamo noi Siamo noi che scriviamo le lettere Siamo noi che abbiamo tutto da vincere e Tutto da perdere E poi la gente, perché è la gente che fa la storia Quando si tratta di scegliere e di andare Te la ritrovi tutta con gli occhi aperti Che sanno benissimo cosa fare Quelli che hanno letto un milione di libri E quelli che non sanno nemmeno parlare Ed è per questo che la storia dà i brividi Perché nessuno la può fermare La storia siamo noi Siamo noi, padri e figli Siamo noi, Bella Ciao Che partiamo La storia non ha nascondigli La storia non passa la mano La storia siamo noi Siamo noi questo piatto di grano
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Set 4 marzo 1943 (Live 2016) ringtone on an Android Phone:

1. Select Download Ringtone button above.
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So after only a few basic steps, you have successfully done the default ringtone on your phone running Android operating system with the pop songs you want.



Set 4 marzo 1943 (Live 2016) ringtone for your iPhone:

1. Select Download M4R for iPhone button above and save to your PC or Mac.
2. Connect your iPhone to your PC or Mac via its charging cable.
3. Launch iTunes and drag the .m4r to the Tones folder (Under "On My Device").
Hopefully, the guides for configuring ringtones for iPhones and Android phones will make it simple for you to replace the uninteresting default sounds on your phone with your own personal favorites.



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