Mahatma Faith - Mass

Suona la sveglia Il sole ancora dorme Notte di veglia I pensieri che fanno a botte In mano fogli e penna Al tappeto troppe volte Con i mostri dietro alle porte Ma non sai Quante volte ho detto stop Forse erano solo bugie Tante quante le pare che ho Sali e scendi su funivie Gambe a mollo sul rooftop Seguo il mondo e le sue scie Trovo la pace che da un po' Ha preso altre vie Respiro, in silenzio, ossigeno Mi butto, mi immergo, libero Fumo l'ultima e poi scendo giù Cuore e anima nel cielo blu Respiro di nuovo I mostri non ci sono da un po' Provo a cercare, non trovo Quello che vorrei ma non ho Colmare quel senso di vuoto Non voglio più Mi basta quello che sono Non chi vuoi tu Fumo l'ultima che si è fatta una certa Scendo dalla vetta che vado di fretta Saluto la vista, poi butto la cicca Vorrei rimanere, ma poi il capo m'impicca Corro a lavoro, tolgo il cappello La cravatta calza a pennello Multitasking per fare questo Il mondo dei grandi Alzare lo stipendio "Stupendo sarebbe vivere non facendo E sorridere credendo che sia semplice Ma non penso che riuscirei a convivere Con il fatto di scrivere due stronzate su un testo" Per questo vivo, caro, respiro! Salgo su per prendere ossigeno Mostri che schivo di rado Motivo per essere libero Respiro, in silenzio, ossigeno Mi butto, mi immergo, libero Fumo l'ultima e poi scendo giù Cuore e anima nel cielo blu Respiro di nuovo I mostri non ci sono da un po' Provo a cercare, non trovo Quello che vorrei ma non ho Colmare quel senso di vuoto Non voglio più Mi basta quello che sono Non chi vuoi tu Non chi vuoi tu Mi basta quello che sono Non voglio più Colmare quel senso di vuoto Respiro di nuovo I mostri non ci sono I mostri non ci sono Non ci sono da un po' Respiro di nuovo I mostri non ci sono da un po' Provo a cercare, non trovo Quello che vorrei ma non ho Colmare quel senso di vuoto Non voglio più Mi basta quello che sono Non chi vuoi tu Non chi vuoi tu, no, no Mi basta quello che sono Non voglio più

Carillon gira tutta la notte Un bimbo che dorme Le coperte lo tengono stretto L'incubo si fa forte Il pianto che rompe il silenzio Nella stanza la mamma sul letto Che finge di non sentire Non capire Le grida di uno spavento Carillon, ti confondi nel pianto Ma sei qui con me, non sento altro Carillon, vorrei averti per sempre Nel dolore presente Nel silenzio, tu, il mio compagno Tu sei il mio compagno Man mano che cresco Tra risate e sgomento Tra i compagni, il diverso Bimbi che giocano sto con loro Mi diverto Ma mi fermo Quando la rabbia risuona al didentro Isolato, con te in mano Ti parlo Come fossi l'unico Con cui mi apro E descrivo emozioni Come quando in culla gridavo E tu che risuoni Nella testa, cantilena Come cura di un mago E l'età avanza Io cresco No non trovo la calma Perché è impresso Il ricordo che c'eri tu E non mamma Quel momento Un dramma Mi ha reso diverso Carillon, ti confondi nel pianto Ma sei qui con me, non sento altro Carillon, vorrei averti per sempre Nel dolore presente Nel silenzio, tu, il mio compagno Vorrei tenerti per sempre Vorrei averti presente Personificazione Di un suono Che suona perenne

Nuovo giorno, ricorda gli altri Lo ripercorro con i passi Forse vedo lei Che sta la Al solito bar E quel sorriso che mi lascia vuoto di parole Lo sguardo improvviso, gioia mista a dolore Spiegarle che con me sta bene Ma non ho le prove da mostrarle Vorrei ricordarle che Tutte le volte la mano stretta Sotto quel banco, lo ricordi o no? La sigaretta fumata nei bagni Sorridi, ma piangi Il perché lo so Perché forse c'era un altro che ti stringeva Ma non ero io, no No, non ero io Volevo esserlo per darti tutto ciò che speravi Era un sogno ad occhi aperti ma tu non guardavi Era tutto vero Non guardarmi con quel viso ingenuo Sola con me e sembrava apparenza Quei gesti Rinchiusi Tra muri e campanella Come fosse tutto li Come non ci fosse altro Un dipinto di Magritte Ricorda "La firma in bianco" Non riesco a non pensarci perché ancora mi fa male Per questo ti parlo e cerco di farti ragionare Possiamo cambiare ciò che non c'è stato O rimanere a guardare Mentre il tempo spezza il fiato E anch'io ingenuo nel credere di dirle tutto questo Forse penso troppo, dovrei farlo di getto Mi contraddico spesso La guardo e non riesco Ci provo, come va va Fa lo stesso Tutte le volte la mano stretta Sotto quel banco, lo ricordi o no? La sigaretta fumata nei bagni Sorridi, ma piangi Il perché lo so Perché forse c'era un altro che ti stringeva Ma non ero io, no No, non ero io Volevo esserlo per darti tutto ciò che speravi Era un sogno ad occhi aperti ma tu non guardavi Era tutto vero